COSA MI PIACE FARE
LETTURA, MUSICA… E NON SOLO
Mi piace, da sempre, leggere quotidiani, riviste, libri di narrativa, storia e saggistica. Mi piace il cinema (western, drammatici, di spionaggio, ecc.) da vedere o rivedere anche in TV, dove seguo con interesse documentari storici, geografici e naturalisti.
Mi piace inoltre ascoltare Musica rock, leggera, lirica e folk. Ho più di 25.000 brani musicali con le raccolte della Storia del Rock’n’roll, della Storia della canzone italiana, della canzone Napoletana e di una vasta raccolta di canti popolari e della Resistenza.
“Saltando” la lettura dei classici libri dell’infanzia, che non ho potuto fare per la mancanza dei testi, le mie prime letture, a parte quelle scolastiche, sono stati: la vita di Garibaldi, la Madre di Gorki, Furore di Steinbeck, I Promessi sposi di Manzoni, e così via.
Per la passione della lettura e la voglia di conoscere, che ho avuto fin da ragazzo, ho creato nel tempo una ricca biblioteca di quasi un migliaio di volumi di ogni genere letterario, politico, storico, ecc. di scrittori italiani, russi e americani in prevalenza. Poiché l’elenco sarebbe troppo lungo, ricordo solo: Storia d’Italia, Einaudi editore, in 18 volumi), Enciclopedia Treccani, in 7 volumi; La Storia, collana Utet Cultura, in 16 volumi; Enciclopedia Europea, Garzanti, in 12 volumi; Dizionario di Politica di N. Bobbio, N. Matteucci, G. Pasquino, Garzanti UTET; Storia del Partito Comunista Italiano di Palo Spriano, Einaudi editore, in 6 volumi; Storia del Marxismo, Einaudi editore, in 5 volumi; La Sacra Bibbia tradotta dai testi originari e commentata a cura di The Catholic Press, 1969. Il testo è stato pubblicato da Marietti Editori, Tipografi Pontifici, Torino-Roma).
A parte questa ampia dotazione libraria, nel tempo, ho realizzato anche una ricca biblioteca storica formata da oltre 300 libri che trattano della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, del periodo che va dal dopo Prima guerra mondiale alla caduta del fascismo, e della Resistenza genovese e nazionale.
IL MIO GENOA
Sono “tifoso” del Genoa: la prima società italiana di calcio (Genoa Cricket end Foot Ball Club) nata il 13 settembre del 1893 che, nella sua lunga storia, è vincitrice di nove scudetti dei Campionati italiani di calcio, di una Coppa Italia, e di altri prestigiosi titoli italiani ed europei. Sono diventato tifoso genoano da quando ho iniziato a interessarmi di calcio mentre frequentavo le scuole medie Bova Marina. La lettura occasionale di un quotidiano sportivo mi fece “scoprire” le squadre del campionato di calcio di quegli anni, e immaginando che mio cugino Bruno, che aveva gli stessi miei anni e che abitava a Genova, fosse tifoso del Genova, mi sono “schierato” da quella parte. A distanza di anni, quando sono andato a vivere a Genova e a frequentare mio cugino, ho “scoperto” che Lui invece era tifoso della Sampdoria. Sono rimasto un po’ deluso, ma ho continuato a tifare Genoa.
Le mie “frequentazioni” dello stadio “Luigi Ferraris” hanno avuto inizio da metà degli anni del 1960, e dagli anni ’70 ho seguito quasi ininterrottamente le partite di calcio nel tempio italiano del calcio. Da alcuni anni, le partite le seguo alla TV insieme all’altra grande genoana di casa mia: mia moglie Maria Castangia.


Nella foto la festa del Genoa Club del DLF, tenuta in un cinema-teatro ABC di Sampierdarena strapieno il 23 gennaio 1990; con (da destra) Giuseppe Morabito, il giornalista Giancarlo Moscatelli, l’attaccante del Genoa Davide Fontolan, il capitano del Genoa Gianluca Signorini e Emo Molinari, il vicepresidente del Genoa Club-Dlf.
Tra il 1989 e il 1995 sono stato presidente del Genoa club DLF, aderente all’Associazione Club Genoani, che avevamo creato in quegli anni insieme ad altri amici ferrovieri e non, come i fratelli Emo e Mauro e Molinari, Silvio Sforzini, Angelo Spanò, Mauro Mascarino e tanti altri. Il club ha avuto fin dalla sua nascita un’alta partecipazione di associati, raggiungendo nei primi anni ’90 il numero di quasi quattrocento iscritti.
Tra le attività svolte, a parte il tesseramento al Club, la vendita di propri gadget, la realizzazione della sciarpa sociale del Club in occasione del centenario del Genova, la vendita degli abbonamenti ai campionati di calcio del Genova e la vendita di biglietti per le partite di Coppa Uefa; abbiamo organizzato anche delle trasferte a Napoli, a Torino, Milano e in altre città, e nel settembre del 1991 le trasferte al seguito del Genoa a Oviedo e nel marzo del 1992 a Liverpool. Dalla fine degli anni ’80 in poi il Club è stato sempre presente allo stadio di Marassi con il suo striscione dove un treno corre con i suoi nove scudetti e la propria Coppa Italia.
Nel gennaio del 1990 abbiamo organizzato anche una grande festa rossoblù alla quale avevano partecipato, in un cinema-teatro ABC di Sampierdarena strapieno, i giocatori: Luca Signorini (il mitico e storico capitano), il portiere Simone Braglia, l’attaccante Davide Fontolan, il dott. Scappini della Società, il giornalista di Telecittà Gianluca Moscatelli.
Il Club, che ha avuto continuamente un gran seguito in termini di iscritti e di partecipazione alle diverse attività, si è valso del lavoro e dell’impegno dei suoi dirigenti, come: il vicepresidente Emo Molinari e i consiglieri del Club: Mauro Molinari, Maria Paola Parodi, Lidia Marchioni, Gaetano Nuovibri, Angelo Spanò, Silvano Ferretti, Mauro Mascarino, Dino Zampieri, Mario Ferrari, Enrico Lavezzari, Elena Azzolini e altri.
I MIEI VIAGGI
Mi è sempre piaciuto Viaggiare; e finora ho fatto molti viaggi in Italia e all’estero, quasi sempre con mia moglie, e spesso con coppie di amici.
Ho partecipato a molte (una trentina) crociere con le navi della Festival Crociere, e in seguito con quelle, belle e spesso maestose, di Costa Crociere e di MSC. Durante le crociere, e non solo, ho visitato tante città italiane e molte altre decine di città europee ed extraeuropee.

I MIEI VIAGGI ALL’ESTERO
AUSTRIA: Vienna, Linz, Salisburgo;
BULGARIA: Burgas;
CIPRO: Nicosia;
CROAZIA: Spalato, Dubrovnik;
CUBA: L’Havana, Santiago de Cuba, Guardalavacca.
DANIMARCA: Copenaghen;
EGITTO: Il Cairo, Alessandria d’Egitto, Canale di Suez, Scharm el-Scheikh, Dahab, Sinai, Monastero di Santa Caterina (nel deserto del Sinai);
FRANCIA: Parigi, Nizza, Marsiglia, Avignone, Arles;
GERMANIA: Monaco di Baviera, Lipsia, Norimberga, Rotenburg, Warnemunde, Rostock;
GIBILTERRA;
GRECIA: Pireo, Atene, Katakolon, Olimpia, Rodi, Creta, Volos, Gythion, Cefalonia, Corfù;
INGHILTERRA: Londra, Liverpool, Dover;
ISRAELE: Gerusalemme, Nazareth, Giordano, Haifa, Ashod;
MACEDONIA: Skopie;
MAROCCO: Casablanca, Marrakech, Rabat, Agadir, Tangeri;
MONACO: Montecarlo;
MONTENEGRO: Kotor;
SERBIA: Belgrado;
NORVEGIA: Olden, Bergen, Kristiansand, Oslo;
OLANDA: Amsterdam;
PALESTINA: Gerusalemme est;
POLONIA: Varsavia, Cracovia;
PORTOGALLO: Lisbona, Vigo, Madera;
REPUBBLICA CECA: Praga, Pilsen, Brno, Carlovy Vary;
ROMANIA: Bucarest, Timisoara, Oradea, Costanza, Mamaia;
RUSSIA: Mosca, San Pietroburgo;
SLOVACCHIA: Bratislava;
SPAGNA: Barcellona, Malaga, Mijas, Cadice, Alicante, Siviglia, Granada, Cordoba, Oviedo, Santiago di Compostela, Palma di Maiorca, Cartagena, Santa Cruz de Tenerife, Puerto de la Cruz, La Gomera, Las Palmas de Gran Canaria, Lanzarote;
TUNISIA: Tunisi;
TURCHIA: Istanbul, Smirne, Marmaris, Efeso;
UCRANIA: Yalta, Odessa;
UNGHERIA: Budapest.Ho visitato alcuni Campi di concentramento e di sterminio nazisti come: Auschwitz, Mauthausen, Ebensee, Dachau, Bergen-Belsen, Gusen, Buchenwald, Harteim, Monaco. Visite che consiglio a chiunque, anche attraverso internet, per poter conoscere questi, e altri, luoghi della “MEMORIA” che hanno segnato profondamente, nella prima metà del ‘900, la storia dell’umanità.

IL MARE
Ho frequentato negli anni delle grandi e belle spiagge della Calabria (mia terra natìa), Puglia, Campania, Sicilia, Toscana, Romagna, Isola d’Elba; e ovviamente della Liguria.
Da anni trascorro con mia moglie le vacanze estive ad Iglesias (CI), città di 28 mila abitanti circa, distante 45 Km da Cagliari e 10 Km dalla grande, lunga e bella spiaggia di Funtanamare che, con Spiaggia e Mesu e Punta Sarena, ha una lunghezza di più di 3 Km. Da Iglesias si possono visitare delle altre bellissime spiagge, come Masua, Buggerru, Capo Pecora e altre, e numerosi siti minerari e archeologici unici dalla storia millenaria. In Sardegna ho visitato con mia moglie, in anni diversi e con alcuni miei amici, il compianto Marco Tarozzi e sua moglie Luisella per primi, tantissime belle e uniche spiagge e località di tutta l’isola.
IL MIO IMPEGNO NELL’ANPI
La mia adesione ideale all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) é lontana nel mio tempo di vita. Idealmente vi ho fatto parte fin dai primi anni ’60, dopo aver partecipato alla manifestazione dell’Anpi sul monte Sella per ricordare i partigiani Ezio Faggioni e Luciano Zamperini lì uccisi dai nazisti il 14 marzo 1945. Frequentando, in quegli anni, la SOMS “Uonione” e la sezione del PCI di Manesseno ho avuto anche il modo e il piacere di poter conoscere e frequentare molti partigiani, fra i quali ricordo con piacere il partigiano “Badoglino” Bonicelli, Pizzorno e altri.
Prime tessere dell’Anpi le ho incominciato a prenderle da metà degli anni ’80 dal compagno, ferroviere in pensione, Aurelio Scalzo che era impegnato nella sezione del Lagaccio e che frequentava gli ambienti ferroviari. Da allora sono iscritto all’Anpi e dal 2014 ho contribuito alla costituzione della sezione di San Fruttuoso che, dopo la sua morte, abbiamo intitolato al partigiano Gianni (Gianni Ponta).
Seguo da sempre con vivo interesse le iniziative dell'Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) verso la quale nutro gratitudine e riconoscenza anche in memoria dei tanti partigiani e combattenti “Caduti per la libertà” e la democrazia del nostro Paese.



Insieme a tanti altri amici e compagni antifascisti (molti giovani) del quartiere sono tra i promotori della ricostituzione, nel 2010, della Sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia di Genova-San Fruttuoso, della quale sono Vicepresidente (Presidente è la dott.ssa Arianna Cesarone). La data di nascita (14 gennaio) ricorda due barbari eccidi compiuti dai nazifascisti in quella data. La prima ricorda la fucilazione nazifascista di otto partigiani al forte di San Martino (14 gennaio 1944); la seconda ricorda invece l’eccidio compiuto dai fascisti genovesi nelle notti del 14, 15 e 16 gennaio 1945 allorché, mettendo nelle tasche di 12 prigionieri politici un panino e una mela, li uccisero nei quartieri di Marassi, San Fruttuoso, Sampierdarena (Campasso) e Sestri Ponente.