AFRICO: DALLE ORIGINI AI NOSTRI GIORNI


Recensione del libro: Una storia millenaria di Bruno PALAMARA - Arti Grafiche Edizioni - Pagg. 191 - a cura dello scrittore e giornalista Nicola CHINÈ del 18/10/2004 nel 53° anniversario dell’alluvione che distrusse il Paese.


“Il libro dell’amico prof. Bruno Palamara merita attenzione e considerazione per la puntuale ricerca storica e per la collocazione obiettiva che egli dà alla sua amata terra natìa, ieri vissuta da gente agricola ed emigrante, oggi da un popolo che avanza nella intraprendenza delle iniziative sociali, nello studio, nel commercio e ne turismo Palamara ricostruisce in maniera organica la storia socio-economica e politica del suo Paese. Descrive come la sua storia millenaria è nata e si è snodata tra le montagne dell’Aspromonte fino a quando un evento traumatico - l’alluvione dell’ottobre 1951- distrusse il centro e la frazione Casalnuovo d’Africo, cambiando radicalmente il destino di questo popolo, costringendolo ad una ultradecennale peregrinazione per i paesi della Provincia Reggina prima di approdare nell’attuale sito nei pressi di Capo Bruzzano.
vistabitazioniafrico_2L’autore muove dalle origini che sono da ricollegare al periodo saraceno (IX sec. d.C.), quando le feroci incursioni barbare spinsero qualche frangia di popolazione costiera a trovare un posto più sicuro. Egli puntualizza che si ha menzione di Africo nel Diploma del 30 gennaio 1195 con il quale Arrigo VI, imperatore dei Normanni, “fece concessione all’Arcivescovo di Reggio della città di Bova e della terra di Africo”, nei Registri Angioini del 1336 e 1337 nei quali Africo è detto Casale regio, in un documento tratto dal Regesto Vaticano per la Calabria e datato 27 ottobre 1427, dove viene citato il “monastero di S. Leonis de Africo”. Punti fondamentali del testo sono: la venerazione del popolo verso San Leo, patrono di Africo; l’alluvione del ’51 come “spartiacque tra un passato caratterizzato da secoli di vita povera e stentata, rassegnata e immutabile, e un presente in cui la Comunità Africese si rende attiva e protagonista del proprio destino”, i difficili anni della ricostruzione, la descrizione degli usi, dei costumi e delle tradizioni. Il libro è un gioiello di storia e di ricerca sicuramente prezioso per i cittadini di Africo e per tutti gli studiosi. Al prof. Palamara va dato atto della sua passione per la terra natia e per l’impegno di collocarla in risalto per come essa merita e per la lucidità storica, geografica, sociale e civile che pervade la Pubblicazione. Ai giovani e alle scuole della Locride l’augurio di leggere l’Opera per la propria crescita intellettuale e per la scoperta veritiera della nostra Terra”.

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