Dopo
aver ultimato le Scuole elementari a Bova marina, dove le classi erano composte
sia da maschi che da femmine provenienti sia da Casalnuovo che da Africo, ho
continuato gli studi presso il locale Istituto Salesiano "Don Bosco" conseguendo (nel 1958)
il diploma di Scuola Media inferiore. Frequentando le scuole medie dei
Salesiani, ordine che ritengo degno della massima stima religiosa e sociale e
per la qualità dell’insegnamento, ho praticato la religione cattolica, servendo
anche messa negli anni di frequenza delle scuole.
Dal 1971 in poi ho frequentato alcuni corsi professionali serali di dattilografia e lingue francese e inglese e, in un secondo tempo, mi sono iscritto ai corsi serali di Ragioneria presso l'Istituto (privato) Vilfredo Pareto di Ge-Sampierdarena. I primi quattro anni li ho studiati in due anni, mentre l'ultimo anno l'ho fatto presso l’Istituto “Vittorio Emanuele II” di Genova dove ho conseguito, nel 1974, il diploma di ragioniere e perito commerciale. Se ho raggiunto buoni risultati scolastici il merito principale va dato, oltre che al mio impegno e alla mia costanza di lavoratore-studente, agli ottimi insegnanti che ho avuto nei due Istituti. Gli amici e compagni di studio di allora si sono dimostrati dei cari amici e dei bravi studenti. Di molti di loro conservo ancora dei piacevoli ricordi.
Ultimati gli studi di ragioneria, ho frequentato dal 1975 in poi la facoltà di scienze politiche dell’Università di Genova superando 12 esami prima di abbandonare gli studi universitai per privilegiare il lavoro e per gli accresciuti interessi verso la politica. Lo studio per le varie materie, a partire da quelle storiche e umanistiche, mi ha sempre appassionato e mi ha dato la possibilità di formarmi delle idee personali sulla vita, sulla storia dell’umanità e delle singole persone, contribuendo in modo notevole alla formazione della mia “coscienza” di cittadino e della mia successiva collocazione politica a sinistra.
Dopo aver superato le prove scritte: un tema e un problema di matematica, ed essere risultato anche fisicamente idoneo sono stato assunto nel 1968 incominciando a lavorare nella stazione di Genova-Brignole coprendo, nel tempo, diverse mansioni: Manovale-Deviatore-Manovratore-Assistente di stazione-Capo Gestione.
Con "l’entrata" in Ferrovia, oltre ad aver “conquistato” un posto di lavoro fisso, ho anche cessato di trascorrere periodi di disoccupazione e di precarietà del lavoro in aziende che con la conclusione delle “commesse” chiudevano anche i rapporti di lavoro con i loro dipendenti.
Sono contento di aver fatto il ferroviere, sia per l'importante esperienza professionale svolta, che per le diverse esperienze sindacali e politiche alle quali ho avuto l'opportunità di partecipare in modo attivo. Ho conosciuto nelle FS centinaia di colleghi di lavoro, dalle diverse professioni ferroviarie, e ho condiviso con tanti di loro anche sincere e piacevoli amicizie.
Le mie idee politiche e le mie
simpatie verso il Partito Comunista Italiano (PCI) le ho maturate nel mondo del
lavoro fin dalle prime esperienze lavorative in quanto questo partito
esprimeva, nei programmi e nelle azioni politiche pratiche, le idee di libertà,
di democrazia e di giustizia sociale che ho sempre (naturalmente) condiviso e
poi perché questo partito è sempre stato dalla parte dei lavoratori e dei ceti
sociali più bisognosi.
Nelle mie diverse esperienze lavorative ho conosciuto spesso degli operai che simpatizzavano o erano iscritti al PCI e che erano tutte persone per bene, serie, professionalmente preparate e socialmente disponibili. Spesso sono stati ottimi insegnanti di vita e di professionalità.
Vivendo in posti come Manesseno e Pontedecimo dove la lotta partigiana era stata vissuta intensamente: spesso in modo diretto, i valori dell’antifascismo erano vissuti e praticati in modo pieno. Lì ho incominciato a conoscere il significato di fascismo, di nazismo, di liberazione, di resistenza, di lotta e di partigiani (termini questi che purtroppo sia la scuola che la società non sono stati capaci di trasmettere alle successive generazioni e che si trovano, di conseguenza, a vivere senza valori e con nessuna memoria storica!). E lì ho conosciuto decine e decine di persone che per la propria idea politica, e per i valori di libertà e di democrazia, avevano combattuto, anche a costo della propria vita, e che dedicavano il proprio tempo libero a mantenere e ad accrescere il ruolo sociale e culturale delle Società Operaie di Mutuo Soccorso (nate alla fine del 1800) che dirigevano e ad impegnarsi nelle Sezioni del PCI organizzando incontri, dibattiti, feste e diffondendo, specialmente la Domenica il quotidiano del PCI: L’Unità. Sotto questo aspetto credo di ritenermi fortunato per aver vissuto quegli anni tra persone, uomini e donne, che credendo in certi valori e condividendo idee politiche di Sinistra vivevano in modo serio, onesto e corretto.
Nel
1964 mi sono iscritto, per la prima volta, al Partito Comunista Italiano (PCI)
nella sezione “M. Adda” di Ge-Teglia, nel cui Quartiere dove lavoravo in una
piccola azienda metalmeccanica. Si costruivano componenti per impianti
industriali, con tubazioni di diverse dimensioni, che poi venivamo “montati” in
aziende industriali e in navi commerciali. Negli anni successivi, a parte il
periodo del servizio militare, mi sono impegnato nella Sezione del PCI di
Manesseno partecipando all’organizzazione di diverse iniziative politiche,
lavorando alla locale festa de L’Unità e diffondendo L’Unità.
Tra le diverse iniziative promosse nei primi anni ‘70 ricordo la realizzazione di una festa dei giovani comunisti e alcuni incontri con i giovani cattolici del locale oratorio su temi sociali e culturali. Alla Domenica e in alcune festività civili facevamo, in tanti, la diffusione de L’Unità girando, a gruppi, nelle diverse frazioni del Comune.
Il massimo di diffusione che ho fatto è stata, in un giorno festivo, di oltre 200 copie.
Dopo essere entrato a lavorare nel 1968 nelle FS ho partecipato attivamente alla costituzione del Comitato politico dei ferrovieri comunisti prima e della Sezione del PCI dopo, ricprendo responsabilità nella segreteria della stessa.
Dal
1980 al 1994, dopo aver lasciato la responsabilità nella segreteria del
Sindacato trasporti dei ferrovieri, sono stato segretario, quasi ininterrottamente,
della Sezione dei Ferrovieri del PCI prima e del PDS poi. la Sezione ha svolto
nel corso degli anni un'intensa attività politica in tutti gli impianti
ferroviari di Genova, attraverso le sue 22 cellule, raggiungendo, nella metà
degli anni ’70, più di 500 iscritti. Tra le numerose proposte sul trasporto
pubblico maturate all’interno della Sezione 8metà anni del 1980) e poi recepite
dalle diverse amministrazioni locali ricordo, tra le altre, quelle
dell’integrazione del servizio e delle tariffe tra le FS e il servizio urbano
di Genova ed extra-urbano, del passante ferroviario da Voltri a Principe (Via
Sampierdarena) attraverso il “camerone” di Borzoli per metropolizzare l’attuale
linea ferrovia tra Ponente-Levante,
le fermate ferroviarie di S. Benigno e S. Quirico (realizzate), e di Palmaro,
Terralba e Cattaneo, ecc..