L’ETÀ DELL'IMPEGNO SOCIALE E DELLA POLITICA

IL MIO SINDACATO

Nel 1960 ho preso per la prima volta la tessera del Sindacato della Filcea (Commercio) aderente alla Cgil. Successivamente, avendo trovato lavoro nel settore metalmeccanico, mi sono iscritto al sindacato della Fiom-CGIL prima di approdare dal 1968, fino all’andata in pensione, al Sindacato Ferrovieri Italiani. Dal 1970 fino alla metà degli anni ‘80 ho partecipato attivamente, da iscritto al Sindacato Ferrovieri Italiani (CGIL), alla vita sindacale dei ferrovieri della Stazione di Genova-Brignole ricevendo in ogni elezione per i delegati sindacali un alto numero di voti. In quegli anni ho partecipato attivamente, specialmente nelle FS, alle diverse iniziative sindacali che si svolgevano sia a livello d’impianto che a livello provinciale e nazionale.

Come componente della segreteria del Sindacato ferrovieri della CGIL ho tenuto decine di riunioni negli impianti ferroviari della provincia di Genova, mentre come delegato sindacale d’impianto mi sono impegnato, insieme ad altri validi e capaci compagni e colleghi di lavoro, nelle diverse vertenze aziendali e nell’organizzare il tesseramento per il mio sindacato.

Nel ruolo di delegato sindacale ricordo con soddisfazione che tra le tante iniziative organizzate, insieme agli altri delegati della CGIL, abbiamo organizzato uno sciopero (auto-proclamato) contro i tagli della scala mobile che aveva attuato il governo di centro-sinistra capeggiato da Craxi.  Per alcuni anni sono stato anche nella segreteria provinciale del Sindacato Ferrovieri (prima SFI e poi FILT – www.filt.cgil.it -).

LA MIA ATTIVITÀ NEL DOPOLAVORO FERROVIARIO

Superba periodico del DLF di Genova

Dal 1986 dopo essere stato eletto nel suo Consiglio Direttivo, ho incominciato il mio lavoro nel Dopolavoro Ferroviario (DLF) di Genova.

Il mio impegno nel DLF è continuato fino al 2001, grazie al continuo successo elettorale che ho riscosso nelle diverse elezioni per il rinnovo del suo Consiglio Direttivo di quella che è stata la più numerosa e importante associazione per il trempo libero dei lavoratori presente a Genova.

Nel DLF ho ricoperto diverse responsabilità nei settori della cultura, della ricreazione, della formazione scolastica (Istituto scolastico Principe) e del turismo (Agenzia Ligursind-DLF).

Nello stesso periodo (1987/1999) sono stato anche  responsabile del periodico mensile del DLF "SUPERBA" che ho trasformato, nel tempo, da semplice bollettino d’informazione interna a una vera rivista mensile. Il continuo impegno, alla ricerca di creare uno spazio di ricerca e d dibattito interno al DLF e nella Città sui temi propri dei lavoratori e delle FS nonché sui temi più generali della città, ha fatto si che a collaborare con Superba ci siano stati in quegli anni parecchie firme autorevoli di personalità della cultura e della società genovese.

IL MIO IMPEGNO NELLE FESTE DELL’UNITÀ

Lotteria della Festa dell'UnitàNel corso della mia vita ho partecipato attivamente a più di 30 feste provinciali de L’Unità e a tantissime altre di carattere locale. È stato un impegno politicamente gratificante non solo per la grande umanità riscontrata tra i tanti (alcune centinaia) amici e compagni con i quali mi sono rapportato nel lavoro e nell’organizzazione dei nostri stands, ma anche per la consapevolezza di contribuire, col nostro lavoro, a finanziare le attività del nostro Partito e a sostenere finanziariamente L’Unità.

Ricordo con particolare soddisfazione di aver creato, nella Festa provinciale de L’Unità di Genova, lo stand della tombola che ha allietato dal 1986 al 2007 le serate e i pomeriggi (festivi) di decina di migliaia di genovesi e non solo.

Questo gioco che è stato gestito ininterrottamente dagli iscritti e simpatizzanti della sezione dei ferrovieri, prima di avvalerci della collaborazione anche dei militanti della sezione “Jursè-Buranello” di Ge-Sampierdarena, si è avvalso, nel tempo, di alcune centinaia di persone che col loro lavoro, volontario e gratuito, hanno contribuito a far trascorrere a centinaia di migliaia di genovesi e non tante serate e pomeriggi in allegria e spensieratezza e a far guadagnare un buon capitale al proprio partito.

IL MIO LIBRO SULLA RESISTENZA

Viaggio nella MemoriaIl mio interesse verso la storia del nostro paese è stato sempre pieno, e molte sono state le mie letture sulla storia d’Italia: dal Risorgimento alla Liberazione. Ho approfondito, nel tempo, gli studi e le ricerche sul movimento operaio dal periodo successivo alla prima guerra mondiale alla Resistenza.

Con questo patrimonio storico alle spalle sono stato felice di curare, in occasione del 60° anniversario della Liberazione, per conto dell’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) di Marassi-Quezzi-S.Fruttuoso un libro sulla Resistenza “VIAGGIO NELLA MEMORIA” in ricordo dei Partigiani, dei Patrioti e dei Caduti per la libertà della Bassa Val Bisagno, e di tutti gli altri.

Con questo lavoro, realizzato grazie anche alla documentazione fornitami dall’Anpi “G. Arzani”, ho voluto raccogliere e mettere insieme storie di persone e avvenimenti di fatti tragici che hanno vissuto e si sono verificati in quel periodo storico.

Trasmettere la memoria di queste storie affinché mai più fatti simili non possano più accadere. Questo è il mio auspicio e per questo è stato realizzato il libro che spero venga letto dai tanti giovani che saranno gli italiani di domani.

IL MIO QUARTIERE

Molte sono ancora le pubblicazioni periodiche che si stampano nella nostra città a cura di associazioni varie e che sono la testimonianza di una vita culturale e associativa che “aiuta” la nostra società a migliorarsi e a crescere. Di una di queste pubblicazioni: “IL MIO QUARTIERE” [download file pdf], edito dall’ Ata, ho avuto il piacere di curare la sua redazione, tra il 2003 e il 2004, prima che venisse a cessare per il trasferimento della tipografia editrice in altro Quartiere. In quegli anni ho pubblicato parecchi interventi sui problemi del Quartiere molti dei quali, che apparivano di breve soluzione, sono ancora lì ad essere discussi e realizzati.

Purtroppo i tempi politici e amministrativi spesso non sono solo lunghi, ma esageratamente difficili da realizzare.