(Dal "Dizionario dei cognomi italiani" di Emilio De Felice – Oscar Mondadori)
Varianti: Mòrabito, Moràbito, Muràbito, Mirabito. Diffuso e frequente in Calabria e in Sicilia orientale, ha alla base un antico nome e soprannome formato dall'arabo Muràbit "eremita", "asceta" o "santone" (che anche passato nel siciliano muràbbitu "astemio").
Anche per Bruno Palamara (Il Cognome: Origine, evoluzione, curiosità – Laruffa Editore - 2007) Morabito ha una origine araba: Morabito: dall'arabo murabit, che significa eremita, uomo pio, che conduce una vita appartata, ritirata.
Ad Africo, così come nella Provincia di Reggio Calabria, Morabito è il primo cognome in ordine di diffusione.
Ad avvalorare la tesi dell'origine araba di Morabito vi è la testimonianza fotografica, di seguito riprodotta, che ho trovato affissa in un muro di una cittadina spagnola: Mijas (vicino a Malaga). Situata nel cuore della Sierra de Mijas questa cittadina è dominata da un castello arabo. Il borgo, tipicamente Andaluso, è formato da stradine strette tra le case bianche caratterizzate da eleganti griglie di ferro battuto. In una di queste stradine ho trovato, alcuni anni fa, affisso sul muro di una casa il mosaico di seguito riprodotto che raffigura la scena evidenziata dove si nota, nel contesto di una illustrazione della rappresentazione, la parola "al morabito" che da ricerche linguistiche fatte significa "predicatore" ( l'uomo in piedi col bastone). La dominazione araba dell'Andalusia ha lasciato, tra le tante e ricche testimonianze culturali e artistiche, anche la rappresentazione qui riprodotta che a noi interessa.
TESTO ORIGINALE
''Dias despues trasladaronse en romerìa, al morabito de la Rabita de la Canillas, para impetrar la proteccion de Alà y el viejo musulman dirigiò la palabra a la muchedumbre, exhortandoles a que no abandonasen el lugar,,
TRADUZIONE
''Giorni dopo (letteralmente traslocarono) si spostarono in pellegrinaggio presso (morabito era il nome usato per indicare l'anacoreta musulmano per via della radice moro, con cui si indicavano i musulmani) l'anacoreta del Colle de la Canillas (allora, letteralmente Rabita non esiste, ho cercato e la Rabita de la Canillas, che fra l'altro vuol dire Tibia, è una montagna alle spalle di Malaga dove vengono effettuate escursioni) per (letteralmente impetrare) chiedere la protezione di Allah e il vecchio musulmano (letteralmente diresse la parola) si rivolse alla folla, esortandola ( letteralmente a che non abbandonasse il luogo) a non andarsene''. (precisazione: exhortandoles e abandonasen sono plurali, la traduzione è al singolare poiché in italiano non diciamo folle ma folla. In spagnolo alcune parole si intendono plurali o, addirittura, maschili invece che femminili. Es: el coche = la macchina).